Maggio 2023
3 maggio - h. 15 – Municipio 5 – viale Tibaldi 4, Milano - GENTI MIGRANTI DI IERI E DI OGGI. LE TERRE PROMESSE
Chi parte non cerca soltanto migliori condizioni di vita: non è un caso che le nuove terre promesse siano le zone in cui esistono governi democratici, e in cui l'etica protestante che valorizza il lavoro fa credere nel sogno di poter salire nella scala sociale col merito e l'impegno personale. La realtà però non sempre rispecchia la speranza....
8 maggio - h. 14 - Liceo artistico Cassinari, via Scalabrini 71, Piacenza - DONNE, SOCIETA’ EGUALITARIE, PATRIARCATO. La legge di famiglia e le donne
E’ col Concilio di Trento (1545-1563) che viene adottato e obbligato il matrimonio e il diritto di famiglia di rito romano. Le donne vengono dichiarate minorenni a vita (nel XVII secolo la loro volontà non è considerata fino ai trent’anni….) e con l’imposizione del cognome vengono divise in due gruppi: le figlie legittime, che hanno la speranza di aspirare ad un matrimonio legale, e le illegittime, che di fatto sono per lo più condannate alla prostituzione E al malaffare, così come le loro figlie. Carestie, guerre, persecuzioni e pestilenze immiseriscono la vita dei più poveri, e riempiono le strade di sbandati e vagabondi. La precarietà delle esistenze, le morti, le fughe dei capofamiglia fanno esplodere il fenomeno della prostituzione e dell’abbandono dei bambini.
10 maggio - h. 15 – Municipio 5 – viale Tibaldi 4, Milano - GENTI MIGRANTI DI IERI E DI OGGI. CITTA' E CAMPAGNA. INURBAMENTO E SPOPOLAMENTO. CRONACHE DI DISASTRI ANNUNCIATI.
La rivoluzione urbana segna l'inizio di un movimento migratorio che sembra inarrestabile: lo spostamento di popolazione dalle zone interne, principalmente montagnose ma anche pianeggianti, alle città e alle coste, contemporaneamente, per quanto riguarda l'Italia, alla migrazione dal Sud al Nord. E' un movimento tuttora in atto, che probabilmente dovrà invertirsi causa il riscaldamento globale.
12c maggio - h. 20,30 - Casa delle Associazioni - via Cimabue 16 Brescia - a cura di Non una di Meno. STREGHE, ERETICHE, RIBELLI, RIVOLTOSER. DONNE RIBELLI DEL TERRITORIO
Streghe, eretiche, delinquenti: dove sono andate a finire le antiche femmine ribelli delle Alpi e delle foreste d’Europa? Bruciate sui roghi, naturalmente; fatte a pezzi sui patiboli, in mezzo alla gente di città curiosa ed eccitata; ridicolizzate dagli intellettuali; e dimenticate, soprattutto. La foresta, liberata dal suo incantesimo, poté essere sfruttata secondo la tecnologia moderna: la solcarono le strade, e i rettifili disboscati penetrarono fin nel più fitto degli alberi. La distruzione dell’ambiente ebbe inizio, e il “popolo dei boschi” perse l’unica risorsa di cui disponeva: il rifugio in cui ritirarsi dall’influenza dei “civili”. E perse Dio. O, meglio, la Dea. Attraverso l’esame di miti e leggende, di racconti e modi di dire, dell’iconografia sacra e profana, questo libro ricostruisce la storia delle matriarche, delle streghe e delle donne “contro”, – eretiche, bandite, ribelli, – verificando quali tracce hanno lasciato nella memoria.
17 maggio - h. 18,30 - diretta facebook - https://www.facebook.com/LexiconSymbolorum - Sui sentieri delle madre antiche: Sherwood e gli arkeotrekking femministi
Sherwood nasce nel 2016 per valorizzare la storia delle donne, le culture egualitarie, le montagne, la restanza e per contrastare il cambiamento climatico con l'autoproduzione e l'abbandono delle metropoli. La sede operativa è in Trentino in un nucleo di 70 abitanti in una casa antica recuperata in totale autocostruzione. L'arkeotrekking è un'iniziativa di formazione alla resistenza al degrado ambientale e sociale. Vogliamo recuperare i sistemi di gestione femminili delle Alpi, che per millenni hanno sfruttato le potenzialità del territorio senza depauperarlo. Facciamo l'arkeotrekking in Trentino ma anche dovunque ci siano dei gruppi che vogliono farlo, o dove riteniamo sia importante per acquisire strumenti di conoscenza (per esempio a Malta, isola in cui è esistita una civiltà avanzatissima che ha portato all'estinzione della popolazione umana per non aver saputo ridurre i consumi). Abbiamo un progetto politico e culturale che siamo felici di poter condividere.
19 maggio - h. 18 - Giardino famiglia Cortese - via Roma 18 - Albosaggia (SO) - IL PAESE DELLE STORIE - festival della letteratura - presentazione DONNE DELINQUENTI
Tre giorni alla scoperta e riscoperta della parola scritta e narrata, del territorio e della sua storia, con appuntamenti che restituiranno luce e attenzione gli scorci più suggestivi, le frazioni più antiche, i luoghi più magici. Tema scelto per il 2023: streghe e stregoneria fra Orobie e Retiche. Streghe, eretiche, delinquenti: dove sono andate a finire le antiche femmine ribelli delle Alpi e delle foreste d’Europa? Bruciate sui roghi, naturalmente; fatte a pezzi sui patiboli, in mezzo alla gente di città curiosa ed eccitata; ridicolizzate dagli intellettuali; e dimenticate, soprattutto. La foresta, liberata dal suo incantesimo, poté essere sfruttata secondo la tecnologia moderna: la solcarono le strade, e i rettifili disboscati penetrarono fin nel più fitto degli alberi. La distruzione dell’ambiente ebbe inizio, e il popolo dei boschi perse l’unica risorsa di cui disponeva: il rifugio in cui ritirarsi dall’influenza dei “civili”. E perse Dio. O, meglio, la Dea.
20 maggio - h. 10 - Montecrestese (VB) - nell'ambito del convegno Le sagre e l’enogastronomia come elemento costitutivo di identità. SANTA POLENTA, SACRA POLENTA. ARCHEOLOGIA, RITUALITA', CEREALI.
La polenta è uno dei cibi più antichi della storia dell’umanità. Il pane venne molto dopo. I nostri antenati scoprirono subito che semi e cereali si Potevano macinare, e poi mescolare all’acqua calda fino a farne una pasta che poteva essere consumata immediatamente o conservata. Malgrado si pensi che i preistorici fossero mangiatori di carne, l’esame chimico delle loro feci fossilizzate dimostra che si alimentavano con cereali macinati grossolanamente tra due pietre e cotti in acqua bollente. Così fecero i babilonesi , gli assiri e gli egizi. Nell'epoca romana la polenta era chiamata "pultem". Era fatta di farro. Ma la polenta si faceva con quello che si aveva: segale, grano saraceno, miglio, sorgo, panico.... Perché non era un piatto gastronomico, ma un modo di cucinare i cerali. Quando arrivò il mais, le pannocchie soppiantarono le spighe.
21 maggio - h. 9,30 - Montecrestese/Domodossola (VB) - arkeotrekking - LE GRANDI MADRI DEI LEPONZI
h 9,30 - Montecrestese - Campo sportivo.
La montagna sacra dei Leponzi
Un'immensa zona archeologica con menhir, cromlech, camere ipogee e l'unico tempio retico in muratura di tutta l'area gallo romana. Visita all'area megalitica di Croppola e Castelluccio. Chiesa parrocchiale Beata Vergine
Pomeriggio: Domodossola: l'antica Oscela capitale dei Leponzi.
Il sacro Monte cristiano e pagano. Un'altra montagna sacra disseminata di massi incisi. Un castello alto medioevale scomparso. Il Calvario con dodici cappelle con incredibili sculture lignee. La cappella della Madonna delle Grazie. I giardini del Belvedere.
Costi: Visita guidata 50 euro . Tessera Sherwood 10 euro. Minorenni gratis
Pranzo al sacco a cura dei partecipanti
La montagna sacra dei Leponzi
Un'immensa zona archeologica con menhir, cromlech, camere ipogee e l'unico tempio retico in muratura di tutta l'area gallo romana. Visita all'area megalitica di Croppola e Castelluccio. Chiesa parrocchiale Beata Vergine
Pomeriggio: Domodossola: l'antica Oscela capitale dei Leponzi.
Il sacro Monte cristiano e pagano. Un'altra montagna sacra disseminata di massi incisi. Un castello alto medioevale scomparso. Il Calvario con dodici cappelle con incredibili sculture lignee. La cappella della Madonna delle Grazie. I giardini del Belvedere.
Costi: Visita guidata 50 euro . Tessera Sherwood 10 euro. Minorenni gratis
Pranzo al sacco a cura dei partecipanti
25 maggio - h. 18 – Centro culturale – via Cesare Battisti 14 – Dro (TN) - I Reti, le Alpi e l’archeologia del paesaggio. La Traversara e la storia arcaica delle migrazioni delle tribù della
SULLE TRACCE DEGLI ANTENATI. I RETI E LE ALPI: UN POPOLO MISTERIOSO.
I primi resti umani in area alpina risalgono ad un milione di anni fa: siamo a pochi chilometri da Monaco. Lo spazio di montagna comincia ad essere abitato 100.000 anni fa. In Svizzera nella Caverna del Drago, il Drachenloch, a 2.445 metri di altezza, esistono resti di focolari. Il Loch è un toponimo di grande importanza. Anche in Trentino esistono vari toponimi che portano il nome «luco», «lugo». Nei Loch si sono rinvenuti molti reperti funebri. La conca delle Viote, sul Monte Bondone, era frequentata già migliaia di anni fa, in epoca glaciale, da popolazioni di cacciatori-raccoglitori
I primi resti umani in area alpina risalgono ad un milione di anni fa: siamo a pochi chilometri da Monaco. Lo spazio di montagna comincia ad essere abitato 100.000 anni fa. In Svizzera nella Caverna del Drago, il Drachenloch, a 2.445 metri di altezza, esistono resti di focolari. Il Loch è un toponimo di grande importanza. Anche in Trentino esistono vari toponimi che portano il nome «luco», «lugo». Nei Loch si sono rinvenuti molti reperti funebri. La conca delle Viote, sul Monte Bondone, era frequentata già migliaia di anni fa, in epoca glaciale, da popolazioni di cacciatori-raccoglitori
31 maggio - h. 21 - libreria Virginia & Co. - via De Gradi 7 - MOnza - presentazione DONNE DELINQUENTI
Streghe, eretiche, delinquenti: dove sono andate a finire le antiche femmine ribelli delle Alpi e delle foreste d’Europa? Bruciate sui roghi, naturalmente; fatte a pezzi sui patiboli, in mezzo alla gente di città curiosa ed eccitata; ridicolizzate dagli intellettuali; e dimenticate, soprattutto. La foresta, liberata dal suo incantesimo, poté essere sfruttata secondo la tecnologia moderna: la solcarono le strade, e i rettifili disboscati penetrarono fin nel più fitto degli alberi. La distruzione dell’ambiente ebbe inizio, e il “popolo dei boschi” perse l’unica risorsa di cui disponeva: il rifugio in cui ritirarsi dall’influenza dei “civili”. E perse Dio. O, meglio, la Dea. Attraverso l’esame di miti e leggende, di racconti e modi di dire, dell’iconografia sacra e profana, questo libro ricostruisce la storia delle matriarche, delle streghe e delle donne “contro”, – eretiche, bandite, ribelli, – verificando quali tracce hanno lasciato nella memoria.